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My travel blog.
"Ma per una vera gita fuori porta, niente è meglio della spiaggia inglese. Con quella sua combinazione unica di vento e pioggia, sabbia e noia."
Bill Bryson, Notes from a Small Island
Bé, sì, ha ragione. Anche se non è stato noioso o piovoso, ogni volta che sono andata in spiaggia qui in Inghilterra era ventoso e sabbioso (sì, okay, c’è sabbia praticamente sulle spiagge di qualsiasi paese nel mondo, ma non facciamo i pignoli, per favore!) Comunque, vorrei aggiungere a quella frase che dopo essere andati in spiaggia bisogna anche mangiare il tipico fish and chips (pesce e patatine) e che bisogna toccare l’acqua almeno una volta. Non importa quanto tremendamente fredda sia, la si deve toccare e magare completare il rituale con un commento molto intelligente come. ‘È fredda!’ Lo si deve fare. Fatelo se andate in spiaggia qui. Comunque, sono stata in spiaggia con Georgie, a Frinton, e con Mariola, prima a Poole (dove abbiamo lanciato un’occhiata all’acqua solo brevemente visto che era proprio ora di pranzo ed eravamo più interessate ai pub piuttosto che al mare) e poi a Bournemouth dove abbiamo fatto una bella passeggiata sulla spiaggia. Ma iniziamo da Frinton. Frinton-on-Sea è un paese piccolo e tranquillo, con una bellissima High Street e delle cabine molto snob allineate sulle colline. Confina con Walton-on-the-Naze, che ha il secondo molo più lungo del Regno Unito e uno dei parchi giochi più vecchi del mondo. Vi abbiamo portato Toffee, il labrador di Georgie, con noi a passeggiare sulla spiaggia, e lei era più che contenta di correre sulla sabbia. C’erano tante persone che passeggiavano con i loro cani e che, nonostante il freddo, si stavano divertendo assai. Georgie ha anche avuto una conversazione molto britannica sul tempo con un vecchietto che passava di lì. Lovely! Abbiamo passato una bella giornata, c’era il sole e faceva freddo all’inizio e poi si è rannuvolato e faceva ancora più freddo, ma non ce ne siamo accorte... troppo. Per me fa sempre meno freddo che in Canada, quindi... per ora mi trovo bene – sarà quando avrò dimenticato il Canada che non mi troverò più bene. E, naturalmente, abbiamo mangiato fish and chips ed erano proprio buoni! La settimana dopo, mentre ero a Long Criechel (un villaggio con venti case in Dorset) da Mariola, siamo andate a Poole un giorno e il giorno dopo a Bournemouth. Poole è piccola. Bé, la città di Poole è piccola, ma Poole è il porto naturale più grande del mondo. Sì, se lo cercate su una cartina non sembra affatto grande, ma ricordatevi che ho scritto ‘naturale’, non semplicemente porto. È carino, ma niente di che, è piccolo (e nonostante ciò, io e Mariola ci siamo riuscite a perdere) e alcune parti del paese sono carine, come la parte vecchia, ma altre parti più contemporanee sono un po’ meno belle. Siamo andate al museo di Poole e poi abbiamo subito preso un bus per Bournemouth. Bournemouth, dove siamo tornate il giorno dopo, è molto più bello, più grande e più popolare di Poole. È la tipica cittadina turistica di mare inglese (sì, ce le hanno anche loro, anche se non sono convinta che gli stranieri vadano alla spiaggia in Inghilterra.. è più una cosa locale a dire il vero). Hanno un Oceanarium, che è un Acquario, con... pesci (carramba, che sorpresa!).. e lontre! Dolci e socievoli che ci sono venute in contro mentre le stavamo fotografando dall’altra parte del vetro. Oh, certo, un’altra cosa che avevano a Bournemouth erano i surfisti! Surfisti!! Proprio come a Bondi Beach in Australia. Nell’acqua! Nel bel mezzo dell’inverno! Mentre faceva fredderrimo! Credo che ai surfisti manchi qualcosa – non pezzi di cervello, non intendevo quello naturalmente! – magari recettori di temperatura sotto la pelle...? Me lo chiedo solo perché... quello non mi sembra un comportamento normale.. Ma comunque, ho passato dei momenti bellissimi ogni volta che sono andata in spiaggia in Inghilterra. È un modo molto britannico di divertirsi. Nel frattempo, sono anche stata a Londra con Georgie e Marisa, a vedere una partita di rugby (Oxford contro Cambridge, Oxford ne è uscito vincitore), a vedere Lo Schiaccianoci, al ristorante di Jamie Oliver, ai Kew Gardens, Harrods, Trafalgar Square... E mi sono trovata con Paola e Valentina che erano a Londra e siamo andate a vedere i mercatini di Natale, e poi ho fatto un po’ di shopping natalizio con Stephanie a Cambridge. Così tante cose da fare e così poco tempo per farle. Solo altri 12 giorni prima che io torni in Italia... non voglio andare... è una cosa cattiva da dire?
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The way to the beach at Frinton. - La stradina per la spiaggia di Frinton.
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Beach huts at Frinton. - Cabine a Frinton.
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The beach at Frinton. - La spiaggia a Frinton.
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Colourful beach huts. - Cabine molto colorate.
On Walton-on-the-Naze pier. - Sul molo di Walton-on-the-Naze.
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Poole quay. - Il porto di Poole.
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Bournemouth pier. - Il molo di Bournemouth.
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The beach at Bournemouth. - La spiaggia a Bournemouth.
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Bournemouth, 1 p.m. - Bournemouth, ore 13.Sono in Inghilterra! Finalmente, dopo un anno che agogno il ritorno in questo paese, eccomi qui! Pronta a fare tutte quelle cose così britanniche che mi sono mancate nei mesi scorsi. Come mangiare una Cream Egg (anche se non è Pasqua, lo so...), andare da Boots, essere dalla parte sbagliata della carreggiata, ritrovarsi con quattro stagioni in un giorno solo, ecc.. Adoro questo paese, e lo adorerò sempre, quindi sopportatemi mentre mi trasformo in un(a) Bill Bryson italiano(a) e inizio la lunga lista di lodi del Paese di Sua Maestà – una lista che di solito irrita molto i britannici, visto che non considerano il loro paese per niente emozionante. Comunque, prima che inizi a dire quanto tutto sia fantastico qui, voglio parlare della mia settimana passata, giusto per farvi sapere dove ho passato le mie notti da domenica a venerdì. Questi sono i posti dove ho dormito dal 27 novembre al 2 dicembre: domenica – Glencoe, Canada; lunedì – sul treno per Montreal; martedì – Montreal, Canada; mercoledì – Hoboken, New Jersey; giovedì – sul treno per Londra; venerdì – Colchester, Inghilterra. Bella settimana rilassante, giusto? Comunque ora sono in Inghilterra e felicissima di essere qui. Sono da Georgie, la mia amica che era sia all’università di Exeter che a quella di Venezia con me, e dalla sua famiglia nella loro bellissima tenuta nel bel mezzo della campagna inglese. Hanno un giardino gigantesco e la loro casa sembra uscita da una rivista di ville di lusso, perché deliziosa e gigantesca. Mi sono anche persa il primo giorno che ero qui, ma mi si può dare la colpa dopo la settimana che ho passato? Quindi non giudicatemi incompetente se sono stanca e se qui i castelli sono travestiti da casette di campagna. Georgie e tutti i membri della sua famiglia parlano con un accento molto britannico, il che è fantastico, e fanno tutte quelle cose tipiche inglesi, come emozionarsi per una teiera a pois o mangiare Marmite spalmata sui toast al mattino. Adoro essere qui, è come essere in un libro di Jane Austen trasportato in epoca moderna. È tutto fantastico! Davvero!!! E non sono per niente di parte. Credo che questo sia un paese perfetto. Anzi, questo è IL Paese Perfetto, e sono totalmente oggettiva, non vi preoccupate. Ora, Hogwarts... Bé, okay, non sono proprio andata ad Hogwarts... ma sono andata a Cambridge che sembra proprio Hogwarts! Specialmente King’s College e St. John’s. Ero stata a Cambridge prima di questo venerdì passato, ma qualcosa come 11 anni fa, e tutto quello che mi ricordavo della città era che c’era molto marmo e molta erba e che mi era piaciuto meno di Oxford. Bé, non questa volta! Gillian (la adorabile mummy di Georgie) ed Edward (il fratello più giovane di Georgie, che studia a Cambridge – sì, è davvero così intelligente) mi hanno portata a fare un giro dei più belli e più famosi college della città – tra parentesi, lo sapevate che a Cambridge c’è una sola università e che questa università ha 31 college? E con college si intende un posto dove gli student vivono e socializzano anche se sono tutti parte della stessa università; non sono college nel senso Americano del termine -. Comunque il tempo era fantastico ed era un piacere girovagare per la città, ed Edward, essendo l’orgoglioso proprietario di una tessera dello studente dell’università, aveva accesso a tutto quello che valeva la pena vedere. Quindi siamo andati al King's College, St. John's, Trinity, Fitzwilliam, Magdalene, Trinity Hall, Sidney Sussex, Churchill, Murrey Edwards, Gonville and Caius, Clare e Queens. Tutti, specialmente King’s, St. John’s e Trinity, sono magnifici. L’erba è verderrima e se ci cammini sopra ti multano tranquillamente. Ci sono mucche che pascolano nei campi nel bel mezzo della città e sembra tutto un dipinto a grandezza naturale fatto da Constable. Laghetti e fiumi sono ovunque e sono punteggiati di punts, le tipiche imbarcazioni cambridgiane che non hanno niente da invidiare alle gondola veneziana. Abbiamo provato ad andare a pranzo al ristorante di Jamie Oliver, ma la coda era più lunga di quanto ci piacesse quindi siamo andati a mangiare un pizza (sorprendetemente buona) da Pizza Express. La sera siamo andati alla Evensong (i vespri) nella cappella del King’s College, e, visto che era il giorno dei fondatori, hanno ringraziato Enrico VI per aver fondato il College e Riccardo III, Enrico VII ed Enrico VIII per ler loro donazioni. Il coro era fantastico ed è stata una cerimonia molto interessante. Quel giorno – come tutti gli altri giorni che ho passato in Inghilterra – è stato bellissimo e non lo dico solamente perché adoro tutto quello che ha a che fare con l’Inghilterra... Era davvero fantastico. Una bellissima giornata... e così inglese... e così bella... e così inglese... Ora, è meglio che io vada a bere una tazza di té, miei cari, perché tutto questo lodare mi sta rendendo assetata.